giovedì 2 marzo 2017

Un brutto giorno del 1944 (di M. A. Torre)

La ragazza fu svegliata all'alba dalla voce concitata della madre:
-Alzati, fai presto!
Aveva appena messo i piedi a terra, quando 5 militari tedeschi fecero irruzione in casa mettendo tutto a soqquadro. Rovistarono negli armadi, nei cassetti, prendendo tutto ciò che gli piaceva. Una catenina d'oro, una macchina fotografica che al tempo era un gioiello, andarono anche nel "cigliero" e portarono via un "mezzino" di lardo che la ragazza si era guadagnata disfacendo la lana di un materasso alla vicina di casa ed era indispensabile per condire per diversi mesi.
La madre stava in cucina e piangeva tenendo le mani sul cuore, sì, il cuore le batteva all'impazzata, ma sotto la maglia teneva nascosta la pistola del figlio che aveva in dotazione prima di andare in guerra, perché era guardia alla Montecatini. Chissà se avessero trovato un'arma cosa sarebbe successo...

I tedeschi continuarono la loro scorribanda nelle case e nelle botteghe e solo dopo molte ore il comandante riuscì a riprendere in mano la situazione. Istituì un comando provvisorio alla "Misericordia" e raggruppò i suoi uomini ai "Novelli"; fece anche sapere alla popolazione che avrebbe fatto restituire il maltolto, bastava andare nel pomeriggio al comando. Così fece la ragazza insieme a molte altre donne (gli uomini erano tutti alla guerra) ma, appena arrivarono, il comandante parlò loro come un padre:
- Andate via, prima che vi vedano, sono tutti ubriachi e potrebbero farvi del male; io non riesco a controllarli.
Le donne corsero via, a casa. Passarono pochi giorni e in paese si sparse la voce, che purtroppo, oltre ad aver rubato, i tedeschi avevano abusato di diverse donne.

MARIA ASSUNTA TORRE