venerdì 18 novembre 2016

Reggetevi forte, "vanno in scena" gli Aliphonic!

Come promesso, ecco a voi un'intervista davvero interessante, un'intervista con il botto, pertanto, vi preghiamo di seguire il nostro consiglio dato ieri: "mettetevi comodi e reggetevi forte!"

"Iniziamo con una domanda di rito: chi sono gli Aliphonic?"

"Gli Aliphonic sono poco più di novant'anni in tre. Sono persone tra loro diverse, che vedono con occhi diversi, avvertono sensazioni diverse ed ascoltano con orecchie diverse. Le diversità però si annullano e diventano un motivo di coesione nel momento in cui collegano i propri strumenti. Senza usare facile retorica, è allora che nasce qualcosa di magico, qualcosa che pur non essendo spiegabile scientificamente, esiste eccome. Qualcuno più istruito di noi a suo tempo l'ha chiamata "empatia".

"Come vi siete conosciuti musicalmente e da che cosa è scaturita la scintilla che ha dato l'input per formare un gruppo?"

Beh, due di noi suonavano già insieme da tempo, poi vari cambi di formazione ed eccoci qua. Musicalmente andiamo molto d'accordo, e nella stragrande maggioranza dei casi bastano tre note improvvisate da uno qualsiasi di noi a far sì che gli altri gli vadano dietro. E' questa l'empatia di cui parlavamo prima. La scintilla che fa mettere su un gruppo è la voglia di dire qualcosa, di divertirsi e di divertire, da entrambi i lati del palco. Quando metti su un progetto nuovo a trent'anni è perché ci credi davvero. Hai la tua vita, il tuo lavoro, i tuoi impegni, non hai più la necessità impellente di riempire il tempo come quando avevi quindici anni, anzi... il tempo latita, fai i salti mortali per ricavarne un'ora al giorno, quindi quel poco che hai scegli di dedicarlo ad una cosa che secondo te merita, anche a costo di trascurare altro. E' un'età nella quale le cose che si fanno si fanno consapevolmente, ed è bellissimo vedere che tutto l'impegno che metti in una cosa poi ti inizia a dare soddisfazione. Sarà banale, ma ripaga tutti gli sforzi e sacrifici fatti, e ti dà la carica per fare sempre di più e sempre meglio.

"Il vostro sembra essere un gruppo musicale fuori dagli schemi, senza regole, privo di alcun tipo di stile da copiare, ma riesce a dare l'impressione di essere solamente "Aliphonic", sia musicalmente che come immagine, è così?"

"Bellissima domanda. E' uno di quei casi in cui da una domanda capisci che hai colto nel segno. Siamo semplicemente "Aliphonic". Dobbiamo ammettere che abbiamo un approccio piuttosto "punk" nelle cose, nel senso che siamo quello che siamo, siamo come ci vedete anche nella vita di tutti i giorni. Nella musica non ci piacciono le regole, non dovrebbero nemmeno esserci a prescindere. Chi l'ha detto che se un gruppo suona un certo tipo di musica deve avere forzatamente un certo tipo di strumenti ed una certa immagine? Chi l'ha detto che non possiamo mettere in scaletta i Nirvana e Tom Jones? Vogliamo dire, se mettiamo paletti anche nella musica e la imbrogliamo in schemi scritti non si sa nemmeno bene da chi, dove va a finire la sua forza rivoluzionaria, la potenza che ci scuote, ci carica e che ci fa vivere contemporaneamente mille vite? Sarebbe un sacrilegio, un sacrilegio che abbiamo visto fin troppe volte. Per quanto riguarda l'immagine, beh, anche quella vuole la sua parte. Ve lo dimostriamo così: pensate ai Joy Division. E' subito bianco e nero. Ora pensate ai Duran Duran. E' subito colore. Pensate a Bowie. E qui è un caleidoscopio di immagini, tutte diverse ma tutte significative. Ecco, pensiamo che associare un'immagine a quello che facciamo aiuti ad inquadrare meglio quello che siamo, quello che cerchiamo di trasmettere. Vogliamo essere un'immagine precisa nella mente di coloro i quali sentono il nostro nome. Un'immagine istantanea, istintiva, associata alla nostra musica.

"A primo impatto non date l'impressione di "studiare" il vostro futuro, tutt'altro, quello che si riesce a percepire è che tutto viene così, di getto. Per gli Aliphonic conta solo la musica?

"Beh, abbiamo detto che anche l'occhio vuole la sua parte, è vero, ma la musica tiene saldamente il gradino più alto del podio. E va fatta così, di getto, senza sovrastrutture, senza troppa pianificazione. Ti dovessimo dire cosa suoneremo da qui ad un anno, saremmo in netta difficoltà! Quando abbiamo iniziato questa avventura era tutto molto diverso... è stato molto naturale, è stata un'evoluzione che ci ha portato abbastanza lontani da dove siamo partiti, sempre però mantenendo la spontaneità e l'agire "di getto", cercando sempre di essere persone sincere, che suonano ciò che vogliono, senza preoccuparsi più di tanto di generi o correnti. La musica è uno stare bene, è la libertà che in qualche modo inevitabilmente manca nelle vite di tutti noi, nella quotidianità. Se non agissimo di getto almeno qui, beh, allora...

"Che cosa avete in programma per il futuro?"

"E' difficile da dire, per quanto ci proviamo ci viene molto difficile pianificare. Possiamo solo dire che cercheremo di farci vedere in giro sempre più spesso, cercando di dare comunque il massimo. E poi, beh... potrebbe essere l'ora di qualche brano nostro, ma non diciamo di più.

"Fateci un saluto in stile Aliphonic"

Intanto grazie per questa intervista, siamo molto contenti di aver avuto la possibilità di raccontarci un po' per quello che siamo. Un swaluto... beh, potrebbe essere questo: "Gli Aliphonic vi danno appuntamento, data e luogo saranno comunicati molto presto. Perché l'attesa dopotutto è metà del piacere, e perché quando si è già a metà non ci si può lamentare".

Ci sembra doveroso concludere con qualche considerazione: le premesse sono state rispettate, un'intervista ricca di contenuti, fuori dagli schemi, mantenendo un'umiltà che in pochi hanno. Questi sono gli Aliphonic, ragazzi che descrivono la loro musica, il loro stile, il loro pensiero, ma che non fanno menzione, nemmeno in un passaggio, dei loro nomi, palesando, come dichiarato da loro stessi, il collante che li unisce: l'empatia. Ma gli Aliphonic non sono solamente parole, pensiero e stile, gli Aliphonich sono MUSICA, ottima MUSICA. Abbiamo voluto dare loro questo spazio proprio per le proprie capacità musicali, non indifferenti. Quello che ci sentiamo di dirvi è di cercarli, scovarli e sopratutto ASCOLTARLI, non ve ne pentirete!